Investire in borsa: i possibili rischi secondo Fortissio

Investire in borsa è un’attività dalle indubbie potenzialità in termini di profitto ma, è altrettanto vero che i rischi sono dietro l'angolo.
A tal proposito, è doveroso evidenziare come il primo consiglio che generalmente viene fornito a tutti coloro che approcciano questo complesso mondo sia relativo alla necessità di formarsi adeguatamente oltre che in maniera completa in quest’ambito.

Inoltre, al di là della formazione didattica, si insiste molto spesso sull’obbligatorietà di individuare il broker più adatto alle proprie esigenze in termini di investimento partendo, però, dal presupposto essenziale che si tratti pur sempre di una piattaforma di trading regolamentata e autorizzata.
Allo stesso tempo, l'investimento in borsa presuppone un’elevata capacità di analisi del rapporto rischio-rendimento e, conseguentemente, un’innegabile abilità nell’effettuare delle previsioni che siano il più accurate possibili.

Al fine di sviluppare tale tipo di competenze, viene caldamente suggerito di optare per piattaforme di trading finanziario in grado di offrire una pratica dimostrativa così da acquisire la giusta padronanza delle diverse tecniche e strumenti senza incorrere in sanguinose perdite dal punto di vista finanziario.

Un ulteriore strumento che viene spesso adoperato per la gestione del rischio è il cosiddetto stop loss, il quale permette di poter limitare le possibili perdite in ogni singola transazione. Il trader, infatti, comunica al broker il livello al quale deve chiudere la posizione nel momento in cui quest'ultima sia in perdita stabilendo, di conseguenza, la quantità massima di capitale sacrificabile. Anche la cosiddetta gestione del money management appartiene ad un'analoga logica di speculazione per certi versi lungimirante laddove, con altrettanta oculatezza, larga parte dei trader professionisti hanno individuato nella volatilità una delle cause principali dei rischi connessi all'investimento in borsa.

Ultimo, ma non meno importante, aspetto sul quale ci soffermeremo è rappresentato dall'analisi dell'investimento con contratti CFD (ossia Contratti per Differenza). Presenti sul mercato da più di 10 anni, tali strumenti finanziari consentono di investire e, dunque, di trarre profitto sia in caso di rialzo che di ribasso di un determinato titolo. In particolar modo, il CFD rialzista replica in maniera fedele l'andamento dell'asset portando ad un profitto in caso di rialzo. Il CFD ribassista, dal canto suo, permette di ottenere un profitto nei casi in cui l'asset perde valore.

Pertanto, attraverso i CFD sarà sufficiente realizzare un assessment corretto e puntuale del mercato avente l'obiettivo di determinare la giusta direzionalità di un titolo. Effettuata in maniera adeguata, tale strategia consente, davvero, di poter realizzare dei profitti in entrambi i casi appena descritti.

Il trading dei CFD

Secondo Fortissio, noto broker online disponibile all’indirizzo (fortissio.com) e famoso per gli investimenti in totale sicurezza, il trading dei Contratti per Differenza è, comunque, speculativo oltre che altamente rischioso e adatto a un determinato pubblico di investitori. Più dettagliatamente a coloro che sono realmente disposti ad assumersi rischi di natura economica e legale; ai trader che sono davvero consapevoli della loro posizione non soltanto dal punto di vista finanziario ma, anche, personale; ai soggetti che sono, eventualmente, disposti a richiedere l'assistenza di un consulente finanziario indipendente.

In quest’ambito, infatti, i dati relativi alla precedente performance di uno strumento finanziario non fungono da garanzia per la sua prestazione attuale o, nel caso, successiva. Per meglio intenderci, l'impiego delle informazioni di natura storica non costituisce una previsione sicura relativamente alla corrispondente prestazione futura degli strumenti finanziari a cui si riferiscono i suddetti dati.

Rischi collegati alla leva finanziaria

Sempre secondo fortissio, le transazioni in valuta estera e gli strumenti finanziari derivati sono strettamente collegati ad un elevato tasso di rischio. Il valore del margine iniziale può, nel caso, essere inferiore rispetto a quello del cambio di valuta tanto che le negoziazioni possono avvenire mediante leva finanziaria.

A tal proposito, è bene ricordare come la leva finanziaria sia un prestito fornito ad un investitore tramite un intermediario che gli permette, in questo, modo di poter effettuare transazioni con importi superiori rispetto al capitale originariamente depositato sul proprio conto.

Ovviamente, la possibilità di realizzare dei profitti significativi adoperando la leva finanziaria, per quanto sia nettamente più elevata del trading basato sul capitale dell’investitore, può, eventualmente, causargli anche delle perdite significative.

In parole povere, laddove il prezzo dello strumento della posizione di un investitore si sposta in una direzione diversa rispetto a quanto pianificato, lo strumento della leva finisce per amplificare le possibili perdite della specifica posizione.

Per capirci, dunque, lo strumento della leva può ingrandire sia i guadagni che le perdite.

Inadeguatezza delle classiche strategie di riduzione del rischio

Anche il piazzamento di determinati ordini nella logica stop loss, anticipata precedentemente, o eventualmente, stop limit, che hanno il fine ultimo di limitare eventuali perdite, potrebbe, secondo fortissio, non essere uno strumento adeguato in ragione delle condizioni di mercato (le quali, infatti, potrebbero rendere impossibile eseguire tali ordini).

Margine e liquidità

Nella logica di fortissio, il cliente accetta che il valore degli Strumenti Finanziari Derivati possa fluttuare in maniera indiscriminata (il concetto di volatilità di cui sopra) oltre che l'investimento possa, addirittura, non avere alcun valore (questo indipendentemente dalle informazioni offertegli dalla stessa società).

Allo stesso tempo alcuni Asset potrebbero non divenire istantaneamente liquidi in ragione della diminuzione della domanda.