Quando si parla di borsa le prime immagini che la nostra mente percepisce sono grafici e linee crescenti su assi di ascisse e coordinate, che pensato così non vuol dire nulla, ma affiancate alla parola “titolo” e “trading” tutto comincia ad avere più senso.
Innanzitutto il nome borsa deriva dal termine meno usato, ma più preciso di “borsa valori“, che sta ad indicare il mercato di titoli di credito.
Il nome deriva dalla famiglia Van der Burse, che effettuava contrattazioni commerciali in Belgio nel XII secolo, all’interno del proprio palazzo di famiglia, sul quale erano in mostra sul portone d’entrata le tre borse, quale stemma di famiglia.
Col passare dei secoli la borsa dei Van de Burse trovò numerose filiali borsiste in tutto il mondo, Francia, Inghilterra, Olanda, passando da un mercato a gestione privata a pubblico, con una serrata regolamentazione al suo interno.
In Italia le varie borse di Milano, Roma, Torino, Bologna, Genova, Venezia, Firenze, Napoli, Palermo e Trieste dopo il 1996, attraverso una procedura di privatizzazione, sono rientrate tutte sotto la la società unica di Borsa Italiana spa, con sede a Milano, fusa poi nel 2007 con la Borsa di Londra, diventando London Stock Exchange Group.
Quindi possiamo parlare di Borsa di mercato in quanto si regolamenta la compravendita di Titoli, attraverso domanda ed offerta.
La compravendita di questi titoli è gestita dai traders, che lavorano per il cliente che da loro ordine di vendere o comprare un titolo.
Il trading altro non è che lo scambio di questo strumento finanziario in denaro contante.
Il titolo è uno strumento finanziario, che può essere obbligazionario, cioè ha al suo interno quote di capitale in debito, o semplici quote di capitale, rendendolo un titolo azionario. Nella contrattazione borsa si possono acquistare o vendere titoli, azionari o obbligazionari e vederne la rendita crescente o decrescente a seconda del momento e delle inflessioni di mercato, che sono strettamente collegate e connesse a tutte le altre vendite obbligazionarie e azionarie degli altri titoli presenti sul mercato.
Tutto chiaro? No ovviamente, perché anche se in finanza si usa il termine “giocare in borsa”, vendere e comprare titoli non è affatto un gioco, ma un lavoro fortemente impegnativo e serio che proprio per il grosso giro di soldi e pacchetti al suo interno, deve essere regolamentato e monitorato da esperti del settore, che tra l’altro devono aggiornarsi continuamente.
Nonostante la complessità del sistema, se prima, investire in borsa era per pochi e preparati personaggi, spesso ricchi con società proprie a loro volta quotate in borsa adesso con internet ognuno può inventarsi trader di se stesso e partecipare al mercato finanziario spesso anche solo con cifre di poche centinaia di euro.
Con un capitale minimo di 100 euro si può già investire online.
Con TaoTrade anche tu puoi diventare un investitore, semplicemente da casa tua, con l’utilizzo di un pc e alcune regole a cui attenersi.
Proprio perché investire rimane comunque un’azione seria, la piattaforma mette al servizio, prima di iniziare il “gioco della borsa”, tutta una serie di prodotti, dalla scuola di trading con corsi one to one, o con classi di più allievi. Sta a te scegliere quale preferire. Una volta scelto il percorso, professionisti ti affiancheranno e aggiorneranno per tutta la durata del tuo trading, mettendo a disposizione la loro esperienza con tutti i contatti delle piattaforme online.
Tutti possono giocare in borsa, pochi secondo noi, possono permettersi di perdere.
Ecco perché è giusto farsi seguire, consigliare, aiutare. Servizi offerti proprio da TaoTrade.
Sopratutto in un momento storico come questo, dove il mercato del lavoro è fermo a data da destinarsi per molte categorie di lavoratori, mentre il mercato di tutti i possibili servizi online prende sempre più possesso di una scena che non è più solamente legata al territorio di origine, ma libera di divincolarsi in tutto il mondo (con una giusta padronanza dell’inglese), è vitale sapersi districare in un mercato ampio a dismisura.
Sopratutto il giocare in borsa ha qualche piccola insidia al suo interno alle quali bisogna essere preparati.
Per esempio quando un titolo scende, non vuol dire che si è in perdita, come è anche vero d’altra parte che non bisogna entrare nel mondo del trading credendo che guadagnare sia affare facile.
Bisogna avere qualche accortezza ed un minimo di preparazione, se non finanziaria, alla vita da trader in generale:
- sapere in quale mercato investire
- essere pronti a perdere
- imparare a subire le oscillazioni di mercato senza perdere speranza e pazienza
- frenarsi dalla volontà di voler chiudere tutto e subito perché in perdita
I guadagni arrivano, potrebbero arrivare, ma bisogna delinearsi un lasso di tempo, nel quale cercare di raccogliere i frutti senza farsi prendere un attacco di cuore ad ogni oscillazione.
Bisogna in poche parole prendere in considerazione il fattore rischio.
Investire in sicurezza nel mercato finanziario non esiste.
C’è sempre una piccolissima parte del vostro pacchetto che proprio per potervi permettere di guadagnare si affaccerà sulla fetta del mercato di rischio, voi al massimo potrete essere in grado di scegliere quanto, di quella vostra percentuale di titolo, lasciare volare nel mercato dell’incerto.
E’ questo il gioco della borsa! “No pain, no gain!”
Per questo nozioni di gestione delle proprie finanze personali, di basi di economia dovrebbero essere materia di studio se non alle elementari almeno alle medie e proseguire al liceo. Nel frattempo, in mancanza di un sistema scolastico rivoluzionario in materia, affidarsi a menti finanziarie esperte e regolamentate può e deve essere un ottimo inizio per ognuno di noi.