C'era un tempo in cui i ventilatori industriali erano delle ventole gigantesche, con una durata richiesta ventennale o persino superiore. Erano questi enormi marchingegni che sembravano urlare "ventilatore industriale" da ogni angolo.
Il mercato delle ventole industriali, però, è cambiato e non di poco dalla seconda metà degli anni 2000, quando la crisi ha costretto molti produttori di ventilatori a riadattarsi alle nuove esigenze di mercato e sviluppare soluzioni anche industriali, nonostante la loro produzione solitamente per piccoli ambienti.
Ventilatori industriali: cosa sono ora?
Dal momento che moltissimi competitor sono entrati nella produzione di ventilatori industriali (scopri di più sul sito https://ventilazionesicura.it/), la stessa definizione è cambiata. Se prima i prodotti di questo tipo erano progettati su misura e realizzati per durare il più a lungo possibile, ora è tutto diverso. Ciò che conta, nella competizione sfrenata di oggi, è il risparmio da parte del cliente, a discapito dell'effettiva durata dei prodotti.
Ma è possibile ancora distinguere fra i vari impianti? Dovendo rivedere le definizioni e le aspettative, è comunque possibile creare un qualcosa che riesca a differenziare le ventole appositamente studiate per i processi industriali, da quelle "improvvisate". Si utilizza quindi il termine "ventole di processo", in quanto la ventilazione, nella maggior parte dei sistemi di produzione industriali, anche escludendo quelli ad alta intensità, devono necessariamente contare sull'efficienza delle ventole, le quali sostengono nell'interezza la possibilità del processo di produzione di essere completato.
Spesso, anche troppo, le condizioni del sistema di ventilazione mettono a rischio l'intera produzione, in quanto se non vi è smaltimento d'aria, chiaramente non si può procedere. Così, chi tenta di risparmiare eccessivamente sugli impianti, si ritrova con soluzioni economiche ma instabili, le quali richiedono di fermare la produzione ogni tot giorni, o settimane, per permettere agli impianti di "riposarsi" e completare manutenzione innecessaria se si fosse installato il giusto prodotto.
Come capire quale ventilatore industriale è un buon investimento
Così, si prefigura un mercato dove la competizione è spesso poco trasparente. All'apparenza convienenti e capaci di resistere, molte soluzioni si rivelano inefficaci, comportando spese periodiche che, in una catena di produzione industriale, non possono essere concesse con tanta facilità. Quindi, il modo migliore per scegliere con cura è quello di capire da sé almeno alcune caratteristiche dell'impianto da installare.
Uno dei "trucchi" più subdoli dei venditori disinteressati, è quello di proporre ventole competitive sotto l'aspetto economico, riducendo il volume dei prodotti. Questa presunta "ottimizzazione", per quanto sia tale se la progettazione è di qualità, potrebbe invece risultare deleteria nel lungo termine.
Una ventola più piccola, in grado di girare molto velocemente, produce anche una quantità di calore notevole, andando a disperdere parte dell'energia ed aumentando di conseguenza i consumi.
In ultima battuta, è bene capire come funziona la densità di un ventilatore industriale. Senza scendere troppo in dettaglio, basti pensare che i ventilatori industriali sono progettati appositamente prendendo in considerazione la densità dell'aria che devono trasportare. Se il ventilatore è progettato male, l'aria non sarà spostata efficacemente, quindi non sarà possibile rendere funzionante ed efficiente l'impianto.
Quello che succede più spesso, relativamente a questo punto, è che si adottano soluzioni più economiche, capaci di funzionare per un breve periodo di tempo, ma causando vibrazioni ed utilizzando parti impossibili da manutentare, finendo con il dover sostituire pezzi in continuazione.
Il modo migliore, quindi, per scegliere il giusto ventilatore industriale è quello di informarsi da sé, cercare di intuire quale soluzione potrebbe essere la più efficiente e poi parlarne con un esperto, capace di dimostrare la conoscenza di ciò che vende e l'interesse ad adottare sistemi che non diano problemi a medio e lungo termine, facendo perdere profitti e rivelandosi investimenti sbagliati.