L'allattamento è senza dubbio uno dei momenti più delicati e al contempo felici della vita di una mamma.
Nutrire il proprio piccolo con il proprio latte materno non è indispensabile solo per la crescita del neonato, ma si configura come un'azione che permette alla madre di sperimentare la profondità di sentimenti come l'amore, l'affetto e la dolcezza nei confronti del proprio figlio o figlia.
Tuttavia, uno dei temi maggiormente dibattuti a tal proposito riguarda la tipologia di latte da utilizzare; molte mamme ritengono che quello materno sia imprescindibile, mentre altre sostengono anche la sua variante artificiale possegga le stesse proprietà nutrizionali.
Qual è la verità?
Analizziamo le differenze che intercorrono tra il latte materno e quello artificiale in questo interessante articolo!
Il contenuto di proteine
Il quantitativo di proteine presenti nel latte materno, ad oggi, si assesta su valori molto simili a quello presente nel latte artificiale, nonostante negli ultimi anni i vari brand di questo prodotto abbiano progressivamente diminuito la percentuale di caseina, la proteina che costituisce prevalentemente il latte.
Ad ogni modo, la differenza sostanziale sta nella qualità più che nella concentrazione; il latte materno, infatti, contiene una buona metà di proteine destinate alla digestione, processo mediante il quale il bambino cresce e si sviluppa in modo graduale, mentre l'altra metà serve a sostenere il sistema immunitario e a rinforzare gli anticorpi grazie all'ingente presenza della lattoferrina.
La qualità delle varianti artificiali, invece, è ben diversa dal momento che queste tipologie di proteine non sono ugualmente efficaci poiché sottoposte a lavorazioni industriali.
I grassi del latte materno e di quello artificiale
In generale, il latte materno contiene una grande percentuale di grassi detti DHA e ARA, acidi grassi costituiti da lunghe catene di cruciale importanza per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso del piccolo.
Da quando queste proprietà sono state studiate e comprovate, le principali aziende produttrici di latte artificiale hanno cercato di aggiungere tali costituenti all'interno dei loro prodotti ricavandoli da organismi vegetali, come le microalghe.
Ancora una volta, però, a differenziare le due varianti di latte è la qualità: ad oggi nessuno studio scientifico ha confermato che i grassi che vengono addizionati al latte artificiale abbiano le medesime proprietà nutrizionali di quelli contenuti nel latte materno.
Per di più, i grassi presenti nel latte artificiale, dato che provengono principalmente da oli vegetali come la soia, la colza o l'olio di girasole, sono nettamente meno digeribili rispetto a quelli del latte materno poiché è totalmente assente la lipasi, proteina che aiuta il tratto digerente del bambino ad assimilare tale alimento.
Il contenuto zuccherino delle due versioni di latte
Oltre alle proteine e ai grassi, a configurarsi come elementi di differenza tra il latte materno e quello artificiale sono i carboidrati.
Lo zucchero principale del latte è ovviamente il lattosio, presente sia nelle formule artificiali che nel latte materno; tuttavia, a differenza di quest'ultimo, i prodotti industriali disponibili oggi in commercio non contengono gli oligosaccaridi, speciale categoria di carboidrati indispensabili per il corretto funzionamento della flora batterica intestinale del bambino.
In linea generale, il latte materno è un alimento individuale-specifico: ogni mamma produce il latte ideale per il proprio piccolo a livello nutrizionale, cosa assolutamente impossibile per le formule artificiali che si limitano unicamente ad imitarne la struttura chimica.
Insomma, il latte materno rimane il principale metodo di nutrimento per un neonato; ciò nonostante, qualora l'allattamento non sia possibile o ci sia il bisogno di integrarlo esternamente, la sua variante artificiale si configura come l'alternativa più sicura ed efficace al netto delle inevitabili differenze che intercorrono con la sua controparte naturale!