Se sei un libero professionista e stai per avviare la tua attività lavorativa devi sapere che non potrai farlo con ritenuta d'acconto ma dovrai regolarizzare la tua posizione fiscale con l'apertura della partita IVA.
La prestazione occasionale o la partita IVA?
Sono tanti i dubbi che dei liberi professionisti che decidono di aprire partita IVA. Spesso online leggiamo che è possibile iniziare la propria attività lavorativa, in tutta serenità, attraverso la prestazione occasionale e la ritenuta d’acconto. Purtroppo non è vero e molto spesso ci si limita nella propria attività per rispettare il tetto massimo di guadagno della prestazione occasionale, quando in realtà non dovrebbe essere usata! Perché? Semplice: la prestazione occasionale è uno strumento fiscale che ti permette di svolgere attività lavorativa ma occasionalmente. Si definisce lavoratore autonomo occasionale chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, un servizio senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento del committente e, soprattutto, in via del tutto occasionale. È questo il punto più penalizzante di avviare la propria attività con prestazione occasionale e ritenuta d'acconto e anche il punto meno compreso di tutta la legge fiscale. Questo perché non tutti hanno compreso che l'attività lavorativa non dovrà essere svolta più volte durante l'anno e non potrà essere utilizzato lo stesso committente! Vediamo nello specifico quali sono i limiti della ritenuta d'acconto:
• non superare i 5000€ di guadagno annuo;
• non superare i 30 giorni di collaborazione per ogni datore di lavoro;
• impossibilità di pubblicizzare la propria attività lavorativa;
Se vorrai dunque rendere la tua attività un vero e proprio lavoro dovrai necessariamente aprire partita IVA. Sappi però che avere la partita IVA potrebbe essere un ottimo modo di risparmiare sulle tasse del tuo lavoro. Esistono infatti dei regimi fiscali che ti permetteranno di avere a disposizione delle importanti agevolazioni fiscali, soprattutto nei primi anni di attività, quelli che lo stesso Stato ha definito “start up”. Nella consapevolezza che davvero è difficile avviare una attività lavorativa, continua a leggere e scoprirai come sia possibile avviare una attività lavorativa in serenità!
Il Regime Forfettario per la tua partita IVA
Ora sai che non sarà possibile avviare la propria attività professionale con la prestazione occasionale e la ritenuta d'acconto e dovrai aprire partita IVA. Questa però potrebbe farti davvero risparmiare sulle tue tasse perché se con la prestazione occasionale le ritenute erano del 20% con la partita IVA partono dal 5% dell'imponibile del reddito. Il 20%? Esattamente! Con la ritenuta d’acconto si pagano le tasse, anzi la ritenuta d’acconto è una tassa che non versiamo noi direttamente ma lo fa per noi il “sostituto d’imposta” ossia il committente che ci ha commissionato il lavoro. Ma come è possibile pagare cosi poco di tasse? Grazie al nuovo Regime Forfettario! Il regime forfettario è adatto a tutti coloro che prevedono di non superare la soglia massima di reddito annuo imposto dal codice ATECO di riferimento della propria attività. Essendo un regime agevolato, con imposte molto più basse della media europea, prevede dei limiti di partecipazione, oltre ai quali non sarà possibile partecipare al regime forfettario ma anche restare nel corso dell'anno nel regime stesso. Il tetto di reddito annuo è solitamente inferiore a 30000€ annui, tale soglia non è però fissa. Dipende da un codice identificativo che lo Stato ha associato ad ogni attività: il codice ATECO. In fase di apertura partita IVA con Fiscozen o anche da soli telematicamente, vi verrà chiesto di segnare il vostro codice ATECO per definire la vostra attività, da questo codice dipenderanno alcuni aspetti della vostra fiscalità. Di cosa si tratta?
Il Codice ATECO delle attività lavorative
Il codice ATECO è una combinazione alfanumerica che contraddistingue ogni attività economica esistente in Italia. Va obbligatoriamente segnato al momento dell'apertura della partita IVA sia nel caso di attività professionali sia nel caso di ditte individuali (commercianti e artigiani). Il codice ATECO rappresenta uno strumento indispensabile per comprendere e per poter governare il mondo delle imprese. Attraverso questo vengono definiti i comportamenti fiscali e di conseguenza anche gli obblighi da assolvere. Nel caso del regime forfettario che qui vi stiamo descrivendo, il codice ATECO definisce il massimale di reddito per ogni tipologia di attività, massimale da rispettare per l'adesione al regime forfettario, pena l'esclusione dallo stesso. Il codice ATECO, sempre nel regime forfettario, definisce anche il coefficiente di redditività. Nel regime ordinario e semplificato è possibile detrarre le spese sostenute per la propria attività, nel regime forfettario questo non è possibile ma al contempo lo Stato ha definito una percentuale di costi fissi in base al tipo di attività svolta, da calcolare sul fatturato lordo e su cui basare le imposte annuali. Nel regime forfettario dunque non sarà più importante quanto spenderai per la tua attività ma ci sarà già un forfettario calcolato per te. Questo è poco conveniente per chi supera questa percentuale di spesa ma sicuramente ottimo per chi la percentuale non la raggiunge!
Come posso aprire partita IVA in regime forfettario?
Definito il codice ATECO più adatto alla vostra professione, è possibile aprire partita IVA. L’apertura della partita IVA può avvenire tramite portale dell'Agenzia delle Entrare, online, oppure offline. Offline significa recarsi personalmente presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, muniti di carta d’identità e modello AA9/12 ben compilato e registrare la propria partita IVA. Il modello vi richiederà tutti i dati anagrafici e della professione. Il modello con il documento si possono consegnare direttamente all’agenzia in duplice copia oppure:
• in copia singola tramite raccomandata a qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
• per via telematica direttamente dal contribuente.
La compilazione del modello AA9/12 è molto importante perché è ciò che caratterizza la vostra attività lavorativa e anche tutti i vostri obblighi fiscali. Questo modello è composto di quattro pagine dove dovranno essere segnati:
• Data di apertura della partita IVA;
• Variazioni per i soggetti già possessori di partita IVA (nel caso in cui tu l'abbia già l'abbia aperta ma sia necessaria una modifica ai dati);
• Indicazione del soggetto d'imposta;
• Volume di affari previsto;
• Indirizzo;
• Regime fiscale agevolato: nel caso di regime agevolato bisogna segnare la tipologia di agevolazione;
• Dati del titolare della partita IVA;
• Rappresentante dell'attività;
• Luoghi di conservazione delle scritture contabili;
• Attività esercitate;
• Presunzione di rapporto;
• Informazioni in sede di inizio attività;
Dopo aver compilato e consegnato il modello all'Agenzia delle Entrate la tua partita IVA è attiva e puoi iniziare a fatturare. Per gli artigiani e i commercianti dovranno essere consegnati altri documenti, e sostenuti dei costi che per i liberi professionisti non sono dovuti. Per loro la partita IVA è completamente gratuita. È complesso il modello da compilare per l'apertura della partita IVA per questo c'è Fiscozen che si occupa direttamente di tutto tramite i loro operatori. Vengono registrati tutti i documenti in 24h e gratuitamente dopo aver scelto un piano in abbonamento e parlato con un operatore dedicato per la compilazione dei dati del modello AA9/12.
Ho aperto la partita IVA: cosa succede adesso?
Ora che hai aperto partita IVA puoi iniziare tranquillamente la tua attività lavorativa, questa volta puoi anche fare pubblicità senza incorrere in sanzioni! La tua prima fattura però dovrebbe essere preceduta dall'ultimo obbligo per il contribuente: la previdenza. Se la tua attività non prevede una cassa previdenziale di appartenenza allora dovrai iscriverti alla gestione separata INPS. Per gli artigiani e i commercianti c'è la gestione artigiani e commercianti INPS. L'iscrizione dovrebbe avvenire entro 30 giorni dall'apertura della partita IVA e si potrà fare online sul sito INPS oppure direttamente all'Ufficio INPS della vostra città. Ora che la partita IVA è stata aperta e la posizione previdenziale ufficializzata, potrai operare in tranquillità e iniziare a pagare le tue imposte. Sappi che nel regime forfettario, se potrai accedere, le imposte saranno pari al 5% dell'imponibile nei primi cinque anni di attività e del 15% negli anni successivi. Una tassa non esosa e che va completata con l'aliquota della cassa previdenziale (INPS, Enasarco, Inarcassa, etc), che in Italia è obbligatoria. Per la gestione separata, ad esempio, è pari al 25,72% dell'imponibile del reddito. C'è però da specificare che, se l'INPS in gestione separata, per i liberi professionisti senza cassa è sempre la stessa quota, le imposte del regime forfettario non sono sempre le stesse, ma per avere l'agevolazione fiscale del 5% bisogna rispettare delle caratteristiche. Così come lo stesso regime forfettario non è accessibile a tutti. Possono, infatti, aderire al regime forfettario tutte le Persone Fisiche che esercitano una attività di impresa, come professionisti, commercianti e artigiani, che rispettano determinati requisiti pena l'esclusione. Non possono assolutamente aderire al regime forfettario le Società di Capitali, le Associazioni e le Cooperative. Se ti stai chiedendo se la tua situazione fiscale ti permetterebbe di aderire al regime forfettario puoi chiedere una consulenza gratuita a Fiscozen. Oltre a fornirti tutte le informazioni necessarie per risolvere i tuoi dubbi, se deciderai di aderire a questo servizio, potrai aprire partita IVA gratuitamente e in 24h, avrete la possibilità di utilizzare una tecnologia unica che vi aiuterà a gestire in totale autonomia la vostra attività. Emettere fatture, gestire il pagamento delle tasse e anche analizzare i vostri fatturati sarà possibile tramite la piattaforma Fiscozen.