Il numero di ragazzi sotto i 35 anni che decidono di aprire una partita IVA è sempre in aumento, questo è dovuto soprattutto ad un cambiamento nelle dinamiche lavorative, oggi infatti i giovani lavorano soprattutto a progetto o come lavoratori autonomi e per fare questo è necessario aprirne una.
Vista questa situazione sono stati fatti degli incentivi dedicati a tutti gli under 35 che decidono di iniziare a lavorare autonomamente utilizzando una partita IVA.
Tutti coloro che hanno compiuto i 35 anni, dal 1 gennaio del 2016, possono aprirla in formula agevolata ma solamente con il regime forfettario, che non permette di superare un tot di guadagni annui, che si attestano su un minimo di 30.000 euro ad un massimo di 50.000 euro, altrimenti si è obbligati a passare al regime ordinario, che non presenta dei vantaggi sugli sgravi per gli under 35.
Come aprire la partita IVA agevolata
Per aprire una partita IVA agevolata va usato lo stesso metodo che viene utilizzato per quella ordinaria,va poi fatta comunicazione all’Agenzia delle Entrate di zona.
Questa dichiarazione va fatta attraverso un modulo specifico chiamato AA9/ 7 o sul modello AA7/7 che possono essere scaricati dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta aperta si può iniziare a lavorare sfruttando i vantaggi che offrono gli incentivi per gli under 35 e magari in un secondo tempo aprire anche una partita IVA comunitaria.
L’apertura della partita IVA forfettaria porta sicuramente dei vantaggi, primo fra tutti quello di dedurre dei compensi da tutti i costi lavorativi e l’accesso ai regimi agevolati che riducono le spese.
Il regime forfettario per gli under 35 prevede:
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Un aliquota dell’imposta sostitutiva pari al 5% per i primi 5 anni di attività
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Un aliquota dell’imposta sostitutiva pari al 15% da il sesto anno in poi
In questo caso l’imposta sostitutiva viene vista come l’unica forma di imposizione fiscale sul reddito, andando a sostituire in questo l’IRPEF e l’IRAP
Questo regime porta però anche degli svantaggi, infatti questa va bene finchè si rimane nel regime forfettario, infatti una volta che scattano le aliquote ordinarie sia un aumento esponenziale della fiscalità.
Il principale problema con questo tipo di partita IVA è che il 30% del guadagno viene gestito dall’INPS nel caso in cui non ci sia una categoria che non prevede una specifica cassa di previdenza sociale.