Ecco tutte le informazioni sul Tfr

Ecco tutte le informazioni sul Tfr

Tfr è l’acronimo che viene utilizzato comunemente per indicare il trattamento di fine rapporto, cioè la prestazione economica che spetta al lavoratore subordinato al momento della cessazione del suo rapporto di lavoro, qualsiasi sia il motivo: licenziamento o dimissioni oppure il raggiungimento dell’età per la pensione. In sostanza è un compenso che avviene con corresponsione differita nel momento in cui vi è la cessazione del suddetto rapporto di lavoro; insomma è una specie di salario in forma posticipata e calcolato per quote annuali.

Per stimare la quota di Tfr che spetta alla cessazione del rapporto di lavoro basta effettuare un calcolo molto semplice. Per calcolare il montante totale, infatti, occorre sommare la retribuzione annuale e dividere per 13,5. Questo montante va aggiornato annualmente per l’indice di rivalutazione che è stabilito nella percentuale del 75% dell’inflazione a cui si aggiunge l’1,5% fisso.

La retribuzione di riferimento per il Tfr

La retribuzione base per effettuare il calcolo del Tfr, tranne che per qualche differente previsione nei contratti collettivi,  è formata da tutti gli elementi retributivi che hanno una natura tipica, normale e soprattutto ripetitiva nel rapporto lavorativo con il minimo contrattuale, gli aumenti periodici di anzianità, i superminimi, l’indennità di maneggio denaro, la maggiorazione turni, lo straordinario fisso ripetitivo, i premi presenza, i valori convenzionali mensa, l’indennità per disagiata sede, gli importi forfettari, il cottimo, le provvigioni, i premi e le partecipazioni, le prestazioni retributive in natura e le altre somme riconosciute a titolo non occasionale, tranne i rimborsi spese.

Come si calcola il Trattamento di fine rapporto

Il calcolo del Tfr si ottiene sommando per ogni anno di lavoro una cifra uguale all’importo della retribuzione, spettante per lo stesso anno, diviso il coefficiente 13,5. Gli importi, poi, vengono rivalutati alla fine di ogni anno solare attraverso un tasso fisso dell’1,5% a cui viene sommato il 75% sull’aumento dell’indice Istat riguardante i prezzi al consumo, l’inflazione, rilevata l’anno precedente.
Volendo fare un esempio pratico, supponiamo che un individuo, lavoratore dipendente, venga assunto giorno 1 gennaio con una retribuzione annua lorda di 25.000 euro. A fine anno il calcolo dell’accantonamento del suo Tfr si potrà ottenere così:

25.000 euro: 13,5 che darà un risultato di 1.851,85 euro che indica il Tfr alla fine del primo anno lavorativo.

Al 31 dicembre del seguente anno, si effettuerà nuovamente il calcolo. Ipotizziamo, quindi, che il medesimo individuo abbia ricevuto lo stesso stipendio e che, rispetto all’anno precedente, l’aumento Istat sia stato dell’1% si avranno 25.000 euro di quota annua diviso 13,5 che sarà 1.851,85 euro. Ci sarà poi la rivalutazione per il secondo anno di 41,66 euro che darà luogo ad un accantonamento totale per i due anni di 3.745,37 euro.