Ridurre, riciclare e rinnovare per un futuro sostenibile

Il futuro sostenibile del nostro pianeta passa da varie azioni che iniziano tutte con la lettera R, ridurre, riciclare e rinnovare. Il quadro essenziale delle nostre azioni infatti prevede una gestione oculata sia delle risorse che dei materiali, l'abbattimento sostanziale dell'inquinamento atmosferico ed ambientale e la riduzione degli sprechi. Un percorso che si concretizza un passo alla volta, "erre" dopo "erre", come ben descritto sul sito AtenaConsulting.it.

La spesa al supermercato e il peso del consumo

Quando si fa la spesa al supermercato e si utilizzano sacchetti di plastica, così come quando si utilizzano delle cannucce di plastica per bere, oppure dei contenitori di polistirolo per trasportare gli alimenti per il pranzo o la cena è necessario fare una riflessione sulla durata di questi oggetti e sulla loro sostenibilità. Infatti tutti questi prodotti hanno una storia importante per quanto riguarda il loro impatto sull'ambiente che ci circonda. Nella migliore delle ipotesi infatti questi oggetti avranno una vita di qualche anno, ma nel caso peggiore dureranno anche dei secoli. Uno dei principi "cardine" per assicurare alle nuove generazioni un ambiente che li metta in grado di vivere una esistenza sostenibile, è quello di esaminare l'impatto che le tipologie di oggetti sopra menzionate hanno sulla vita di tutti i giorni e successivamente, quando arriveranno nelle discariche.

La prima "erre", ridurre

Il primo principio al quale si deve porre attenzione è la riduzione dei rifiuti, principio che si deve seguire a partire dalle fondamenta. Un compito che non ricade esclusivamente sulle industrie e sulle aziende, ma che deve valere anche per ogni singolo cittadino, chiamato a fare la sua parte. Guardando la parte della produzione, diventa sempre più cruciale l'adozione di materiali biodegradabili ed allo stesso tempo ecocompatibili. Insieme a questo si devono "implementare" tutte le pratiche produttive pulite, limitando inoltre l'utilizzo di imballaggi in plastica o in altri materiali che non possono essere riciclati. Per far questo uno dei metodi più semplici che i cittadini possono eseguire è l'acquisto di prodotti non imballati, come ad esempio alimenti o saponi "alla rinfusa", e portare con sé, durante la spesa una borsa realizzata con juta o cotone.

La seconda "erre", riciclare

Chi non riesce a utilizzare un oggetto come è stato realizzato, ha l'opportunità di effettuare il riciclo ed utilizzare l'oggetto per un altro scopo trasformandolo così da farlo divenire nuovamente utile. Un esempio del riciclo è quello di far diventare le lattine dei giochi per i figli trasformandole con il metodo del fai da te in una mini batteria, o in alternativa realizzando un creativo acchiappasogni.Un utilizzo delle bottiglie di plastica vuote potrebbe essere quello di realizzare un originale orto in posizione verticale.

La terza "erre", recuperare

Questa terza "erre" della sostenibilità, invita i cittadini a recuperare il più possibile i materiali usati, dando loro in questo modo anche un nuovo valore. Un utilizzo che sta andando per la maggiore è quello di creare dei tessuti con materiali di riciclo come gli scarti della frutta.

Il processo di riciclo ed il suo impatto sull'ambiente

Sebbene il riciclo sia una delle azioni più importanti da eseguire, è necessario tenerne sotto controllo l'impatto sull'ambiente. Infatti anche il riciclo comporta l'utilizzo di risorse e di energie, iniziando dalla fase di raccolta per proseguire con quella di trasporto alle strutture apposite, al riciclo vero e proprio. Andando a vedere la fase di trasporto si evidenzia che vengono consumati dei combustibili fossili, oppure dell'energia elettrica. Energia che viene consumata anche durante la fase del riciclo vera e propria. Una delle possibili azioni che possono essere eseguite è la riduzione degli scarti, specialmente per quelli che vengono indicati come rifiuti speciali.