La sentenza n. 23989/2016 della Corte di Cassazione ha decretato che il bonus assunzioni non spetta al datore di lavoro che non rispetta le norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, anche in presenza dei requisiti richiesti dalla normativa. Nei grandi centri urbani sono frequenti i casi di violazione della sicurezza sul lavoro a Roma, come Milano, sono leader negativi nella classifica delle inadempienze), per questo la “stretta” che viene dalla sentenza in Cassazione dovrebbe andare verso la correzione del malcostume.
La sentenza della Cassazione
Nel caso in cui la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro sia accertata, l’impresa/azienda o datore di lavoro – pur in possesso dei requisiti di legge – non può accedere agli incentivi per l’assunzione di nuove risorse, in quanto non «conforme alla ratio di coniugare la politica incentivante verso le imprese che assumono nuovi dipendenti con la necessità di garantire un livello non minore di tutela per l’incolumità psicofisica del luogo di lavoro» (Cass. Sez. 5, n. 6367 del 2014; Cass. Sez. 5, ordinanza, n. 22860 del 2011). Inoltre, si legge sulla sentenza che a prescindere dall’entità della sanzione: «Il limite di 2.582,28 euro, sotto il quale non scatta la revoca del credito d’imposta per chi crea nuovi posti di lavoro, ha valore per le sole violazioni non formali alla normativa fiscale e contributiva in tema di lavoro dipendente, avuto riguardo alle fattispecie di cui all’incipit della disposizione e non anche, per quel che qui interessa, alle violazioni alla normativa sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, in ordine alle quali si prescinde dall’entità della sanzione».
Normativa e incentivi sulla sicurezza sul lavoro
La normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia è sancita dal DLgs. 81/08 o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. La legge stabilisce regole, procedure e misure preventive da adottare per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, indipendentemente dalla loro natura, forma e tipologia. L’obiettivo è di evitare o limitare l’esposizione dei lavoratori a rischi legati all’attività lavorativa per prevenire infortuni, incidenti o il contrarre una malattia professionale. La sicurezza sul lavoro è a carico del datore di lavoro, dipendenti o collaboratori che devono comunque adottare un comportamento consono alla struttura in cui si trovano o alla mansione loro affidata. Il luogo di lavoro deve essere dotato di accorgimenti o strumenti preventivi e occorre svolgere un’attività formativa e di esercitazione preventiva adeguata ai possibili rischi sul luogo di lavoro. Tali rischi sono precedentemente valutati con il DVR (Documento Valutazione Rischi).
In breve, la normativa sulla sicurezza sul lavoro si può riassumere nei seguenti punti:
- il datore di lavoro deve provvedere a definire delle misure generali di tutela attraverso un’attenta e continuativa valutazione dei rischi,
- il datore di lavoro deve provvedere alla sorveglianza sanitaria e collaborare con RSPP (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione) e RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), ove presente.
- Il datore di lavoro dove predisporre analisi normativa e guide pratiche per la conformità dell’azienda rispetto gli adempimenti in tema di salute dei lavoratori e loro sicurezza nei luoghi di lavoro.