Preventivo mutuo casa: quale tasso scegliere?

La scelta del tasso è uno degli aspetti più importanti tra quelli da valutare in un preventivo mutuo casa: avere una panoramica adeguata, in questo senso, è fondamentale per individuare l’opzione più conveniente in funzione delle proprie esigenze. Non tutti sanno, per esempio, che al di là del tasso fisso e del tasso variabile esistono anche altre tipologie di proposte a disposizione: è il caso del mutuo a tasso misto, che permette di passare da un tasso fisso a uno variabile – o viceversa, ovviamente – nel corso del contratto. Si tratta di una soluzione che può offrire vantaggi significativi, soprattutto in corrispondenza di periodi in cui il valore del denaro raggiunge valori ben specifici: l’unico accorgimento da tenere a mente è quello di verificare l’esistenza di possibili costi aggiuntivi applicati dalla banca nel momento in cui viene messo in pratica lo switch.

Un preventivo mutuo casa, poi, può riguardare anche il cosiddetto tasso capped: si tratta di un tasso variabile un po’ particolare, nel senso che abbina il vantaggio rappresentato dal tasso variabile nel momento in cui si verifica il ribasso, mentre con il rialzo offre la sicurezza del cap, cioè di un limite oltre il quale non si può andare. In altre parole, questo tasso variabile può sì aumentare, ma solo fino a una certa soglia. Ovviamente, sono previsti dei costi, oltre all’assicurazione, a cominciare da uno spread più elevato: come sempre, è importante averne piena consapevolezza prima di procedere alla sottoscrizione del contratto.

Una ulteriore tipologia di tasso variabile che può essere definita in un preventivo mutuo casa è quella del tasso variabile a rate costanti: ciò vuol dire che il cambiamento del tasso non implica un cambiamento della rata, ma della durata del mutuo. In sostanza, se il costo del denaro è in ribasso la scadenza viene accorciata, mentre se il costo del denaro è in rialzo la scadenza viene allungata. Questa formula ha, a sua volta, dei pregi e dei difetti, da valutare in base alle proprie necessità, al flusso di reddito presente e, soprattutto, al flusso di reddito che ci si aspetta per il futuro. Come si può ben intuire, se si sottoscrive un prodotto di questo tipo in un momento in cui i tassi sono molto bassi, non si può pensare che il piano di ammortamento non sarà allungato in futuro.

D’altro canto, anche il rimborso anticipato va ponderato con attenzione, nel senso che se all’inizio – sempre tenendo conto di un prodotto ottenuto con tassi ridotti – la rata è composta soprattutto dalla quota capitale e solo in minima parte dagli interessi, con la crescita dei tassi la rata non cambierà, ma sarà diversa la suddivisione tra il capitale e gli interessi, visto che questi sovrasteranno il primo.